I social media sono un campo di battaglia in cui i politici si confrontano durante le campagne elettorali, ma da anni sono anche dominati dalla disinformazione. Account falsi, notizie distorte e propaganda mirata hanno inquinato la conversazione politica, confondendo i confini tra verità e menzogna e amplificando le divisioni tra schieramenti. Le elezioni americane sono ormai alle porte e diversi studi confermano come neppure questa campagna elettorale sia stata immune da tentativi di manipolazione. In particolare reti straniere di account falsi, spacciandosi per cittadini statunitensi, hanno diffuso narrazioni divisive su temi come il controllo delle armi e la disuguaglianza razziale, sfruttando anche contenuti generati dall’intelligenza artificiale. E non è certo la prima volta. Risale al 2016 l’inchiesta sulla fabbrica dei troll russa, che provava a indirizzare il voto degli americani verso un candidato in particolare. In questo talk ripercorreremo la storia social delle ultime campagne elettorali statunitensi, vedendo come gli attori in gioco cambino e le tecniche diventino sempre più avanzate. Per poi provare a rispondere alla domanda fondamentale: un post su un social network può davvero influenzare i cittadini fino a cambiare gli esiti di un’elezione? Fino a che punto siamo disposti a farci persuadere da una macchina?Esperta di comunicazione della scienza e della tecnologia, collabora con case editrici di libri scolastici e con università e istituti di ricerca per la divulgazione dei risultati al largo pubblico. È autrice del libro Fake people – Storie di social bot e bugiardi digitali, (Codice – 2020). Inoltre ha partecipato nel team di realizzazione del documentario Demal Te Niew, finanziato da un grant dello European Journalism Centre e pubblicato in italiano sull’Espresso (2016) e in spagnolo su El Pais (2017). This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

Sui temi che riguardano la nostra salute spesso siamo portati a cercare risposte chiare e definitive, e percepiamo la scienza come composta da verità assolute o falsità conclamate. Tuttavia, la realtà delle evidenze scientifiche è molto più complessa: studi, interpretazioni e incertezze si modificano continuamente nel tempo. In questo talk, discuteremo come la comunicazione scientifica sia essenziale per tradurre queste sfumature in informazioni utili per il pubblico e per evitare la polarizzazione e la disinformazione, con gravi conseguenze sulla salute delle persone. Attraverso esempi come la gestione dell'informazione durante la pandemia di COVID-19 o le controversie sui vaccini, rifletteremo su come la semplificazione eccessiva possa distorcere la percezione pubblica, generando disinformazione e divisioni. Affronteremo anche il delicato equilibrio che i professionisti della salute devono mantenere nel prendere decisioni in condizioni di incertezza e con dati in continua evoluzione. Il messaggio chiave è che la complessità e le sfumature della ricerca scientifica non sono un limite, ma una risorsa per migliorare l’assistenza sanitaria e prendere decisioni più consapevoli. Solo riconoscendo queste sfumature possiamo evitare l’inganno della disinformazione.E' Direttore dell’Unità di Metodologia della Ricerca della Fondazione GIMBE. Nel suo ruolo all’interno della Fondazione GIMBE, è anche membro del Comitato Scientifico e responsabile scientifico delle aree di metodologia della Ricerca ed Evidence-Based Practice, e si occupa di intelligenza artificiale applicata alla pratica clinica, ricerca scientifica ed organizzazione dei servizi sanitari. Dopo la laurea in fisioterapia, ha deciso di costruire la sua carriera professionale dedicandosi alla ricerca scientifica. Motivato dalla convinzione che la ricerca debba evolversi per migliorare la salute delle persone, si è specializzato in metodologia della ricerca e meta-epidemiologia, con l’obiettivo di aiutare medici, professionisti sanitari e cittadini a comprendere meglio i risultati della ricerca. Per questo, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Research Methodology presso la Vrije Universiteit di Amsterdam. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

Mi soffermo spesso sulla leggerezza con la quale viene usata l’espressione “i giovani”.“I giovani non hanno voglia di lavorare…” “I giovani non sanno cosa significa…” “I giovani non leggono più…”Ma chi sono questi “giovani”? Sono davvero tutti così?Durante la mia carriera da comico e content creator ho ideato e costruito una moltitudine di personaggi nei quali gli spettatori potessero riconoscere se stessi, un amico, un parente, un conoscente…Questi personaggi, protagonisti di molti dei miei video, sono frutto di un’attenta osservazione di questi “giovani” di cui tanto si parla. E una cosa che ho capito è che questi “giovani” non sono tutti uguali, anzi, le diverse sfumature che contraddistinguono ognuno di loro sono spesso il loro punto di forza. In questo talk rifletteremo sull’importanza di cogliere e apprezzare le sfumature nostre e di chi ci circonda. Thomas Asueni è nato il 10 febbraio 2000 a Treviso, ha frequentato l’università a Bologna dove si è laureato nel 2022 in Economics and Finance. Appassionato di sport, è diventato nel 2024 ambasciatore social del running secondo Runners World di cui è stato protagonista nella cover di settembre. A gennaio 2020 carica il primo video su TikTok e da lì inizia il suo percorso sui social con un format che lo ha fatto conoscere in tutta Italia: video ironici sugli stereotipi delle persone. Un format all’avanguardia che ancora genera grandi interazioni. Nel 2021 inizia a sperimentare altri format: pov, sketch comici e, verso fine anno, le prime interviste. Il suo sogno è quello di fare il conduttore, ama stare davanti al pubblico e interagire con le persone. Nel 2022 si trasferisce a Milano dove prendono vita una serie di format iconici, come per esempio “non pensarci troppo”, “60 secondi di verità con” e “capiamo show” con Gioele Arreghini. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

Il Talk esplora come la musica possa superare il tempo e le barriere fisiche, influenzando profondamente le nostre emozioni e la nostra memoria. Attraverso esperienze personali e storie toccanti, viene dimostrato come la musica possa unire le persone, curare e portare speranza anche nei momenti più difficili, ascoltando quella melodia invisibile che vive dentro ciascuno di noi.Simone Schermi è un violinista professionista con la missione di unire cuori, culture ed epoche attraverso il linguaggio senza tempo della musica. Ha iniziato a suonare il violino all’età di 11 anni, laureandosi poi presso il Conservatorio di Genova e perfezionandosi all’Università di Musica di Friburgo in Germania, dove risiede attualmente. Vincitore di prestigiosi concorsi e borse di studio internazionali, Simone collabora con importanti orchestre e ha calcato palchi in tutta Europa, anche rappresentando l’Italia all’estero in diversi eventi ufficiali. Attualmente è impegnato in diversi progetti che mirano a portare la musica classica fuori dai teatri tradizionali, grazie a numerose collaborazioni locali e internazionali. Il suo obiettivo è rendere questa forma d’arte accessibile a tutti, perché la musica classica non è un club esclusivo: è un patrimonio condiviso, aperto a chiunque voglia scoprirlo. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

Nel campo della protesica riabilitativa, la parola "sfumature" assume una valenza profonda e multidimensionale. Le sfumature, in questo contesto, non sono solo quelle visibili nel colore della pelle che la protesi tenta di riprodurre, ma anche quelle emotive e funzionali che accompagnano ogni singolo paziente lungo il percorso della riabilitazione.Ogni persona che si avvicina alla protesi porta con sé una storia unica, fatta di desideri, aspettative e paure. Le sfumature emotive emergono nel delicato equilibrio tra la volontà di recuperare un’autonomia fisica e la necessità di accettare una nuova immagine di sé. Per alcuni, la protesi è una possibilità di rinascita, per altri rappresenta un continuo confronto con la perdita. Queste diverse sfumature emotive influenzano la percezione della protesi stessa, trasformandola in un'estensione più o meno integrata del corpo.Dal punto di vista tecnico, le sfumature si manifestano nelle infinite variabili da considerare nella progettazione e realizzazione della protesi: la precisione dell’adattamento, il grado di libertà nei movimenti, la scelta dei materiali, fino all’estetica più ricercata. Le moderne protesi cercano di riprodurre con sempre maggiore fedeltà le sfumature della pelle, le venature, e persino le imperfezioni, per restituire un senso di naturalezza e appartenenza.Infine, ci sono le sfumature nelle relazioni tra paziente e terapeuta. L’approccio riabilitativo non può essere standardizzato, ma deve sapersi adattare alle piccole variazioni nella risposta del paziente: un incoraggiamento che fa la differenza, un ascolto empatico che svela timori nascosti, un aggiustamento minimo nella protesi che porta a un miglioramento significativo della qualità della vita.Le sfumature nel contesto della protesica riabilitativa rivelano quindi una complessità che va oltre la pura funzione meccanica. Esse richiamano la continua interazione tra corpo, mente e tecnologia, dove il successo di un intervento si misura non solo in termini di prestazione tecnica, ma soprattutto nella capacità di migliorare la qualità della vita.Nicolò Boccardo è un ingegnere con una solida formazione accademica e una vasta esperienza professionale nel campo della robotica e della meccatronica. Ha conseguito una laurea triennale in Ingegneria Biomedica e una laurea magistrale in Ingegneria Robotica presso l’Università di Genova (Italia). Dal 2014, Nicolò è entrato a far parte dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), eccellenza italiana nel campo della ricerca avanzata. Attualmente, ricopre il ruolo di Chief Mechatronic Engineer e Team Leader presso il Laboratorio Rehab Technologies dell’IIT a Genova. In questa posizione, guida un team di esperti nello sviluppo di tecnologie innovative per la riabilitazione, combinando le sue competenze in robotica e meccatronica. Nel 2019, è stato selezionato tra i “Giovani Innovatori” dalla MIT Technology Review (TR35). Nello stesso anno è stato inserito da Forbes Italia nella lista dei “Best 100 under 30”, nella sezione “Science”. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

"È giusto lasciar morire oppure uccidere salvando vite?". È da questo interrogativo morale che nasce il trolley problem: accettereste la morte di una persona se così ne verranno salvate 5? E se la persona doveste ucciderla voi? E se fosse un vostro caro? La soluzione di questo problema di etica, che può apparire lontano dalla nostra realtà, nasconde un’enorme importanza nel dibattito scientifico e tecnologico odierno: nell'era dell'intelligenza artificiale, quale etica dobbiamo insegnare alle automobili a guida autonoma? Se parliamo di incidenti e vite umane, è vero che predeterminato è meglio di randomico? Un breve viaggio tra etica e bias dell’intelligenza artificiale.Matematica di formazione e divulgatrice scientifica di professione, Maria Bosco, alias Meribi, ha un percorso tutt’altro che lineare: da giocatrice professionista di pallanuoto in Serie A1, passando dalla consulenza informatica e dalla produzione televisiva, oggi attraverso il suo lavoro di content creator, condivide la passione per le scienze, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx